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Andrea 14 anni, Il passato : la nostra "password" per sbloccare il futuro

Piccole fiamme di Creatività. Condivisione di spazi di cuore dei Giovanissimi di Azione Cattolica Parrocchia San Nicola

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Non sono un appassionato di storia, ma credo sia importante conoscere anche ciò che non si ama.
Ciascuno di noi porta con se stesso una storia e ne è parte integrante.
Ognuno possiede una singolarità che ci contraddistingue l'un l'altro.
Dietro ogni donna e ogni uomo emozioni, pensieri e espressioni che possono essere comprese da pochi.
Queste emozioni insieme a tutti i sentimenti che possiamo concepire e a tutti gli eventi che in qualche modo lasciano un segno dentro di noi, formano molte orme che si susseguono nel tempo. Come se fossimo su una spiaggia infinita, dove girandosi in qualsiasi momento le ritroveremmo lì. Ogni passo rimane segnato, non è importante avere le scarpe o stare a piedi nudi, le nostre impronte rimarranno per sempre lì; almeno che non vengano cancellate.
Ed è proprio qui che mi chiedo "è conveniente ripercorrere le orme del passato al fine di conoscere noi stessi e avere una nuova consapevolezza dell'agire?"
Di certo non avremo sempre l'opportunità di imbatterci in storie liete e positive, ma ci saranno storie intrise di sofferenza che però ci forniscono validi insegnamenti che ci portano ad avere caratteri più solidi e a non ricommettere gli stessi errori. Perché come dice Sant' Agostino, "Un tempo che fosse stabile non sarebbe tempo". Ciò sta a dire che non possiamo rimanere sempre identici altrimenti la nostra coscienza non riuscirebbe ad abbracciare il passato, il presente e ciò che verrà. E’ importante guardare le orme che ci hanno preceduto, allenando il ricordo affinché non vengano commessi gli stessi errori nell'avvenire, così traendo nuovi insegnamenti potremo finalmente crescere e non rimanere nella sufficienza del presente. Questo ci porterà a sapere quali saranno i passi giusti da compiere nel corso del tempo, per far sì che il passato sia la nostra "password" per sbloccare il futuro.
Pensando al futuro, mi accorgo sempre piu’ che di esso si ha una percezione diversa in base all'età, penso ai bambini con i quali camminiamo in A.C.R.: vivono proiettati in un eterno presente. Invece i ragazzi, gli adolescenti come me guardano sempre al futuro alla scoperta dell'innovazione e della modernità con a volte dei risentimenti verso il passato, forse perché è il momento delle scelte e nei secoli i giovani hanno sempre avuto l’ansia del tagliare…del cambiamento. Poi ci sono gli adulti che talvolta hanno nostalgia della propria gioventù e cercano di correggere noi giovani, loro a parer mio sono coloro che vivono al massimo il presente, consapevoli delle loro scelte ma cercando di educare i figli ad avere una profonda visione del futuro, ancorati a gli insegnamenti di ieri.
Per ultimi ci sono gli anziani, che guardano sempre nel loro passato rimanendo saldi nel loro trascorso, che temono il futuro ma con la loro saggezza ne costruiscono le basi.
Insomma passato presente e futuro sono imprescindibili l’uno con l’altro, l’equilibrio forse è in quella password a cui accennavo prima : applicare tutti gli insegnamenti positivi e negativi che dalla storia ci sono pervenuti per salvaguardare noi stessi, gli altri e il pianeta e cambiare con coraggio scenari che apparentemente sembrano immutabili.

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