Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Smart city e green economy: quali opportunità occupazionali per il futuro?

Condividi su:

Città intelligenti ed economia sostenibile: il futuro è già qui e richiede investimenti importanti per immaginare e progettare da un altro punto di vista il nostro modo quotidiano di vivere.  In questo, l’Italia presenta un atteggiamento in chiaroscuro soprattutto in relazione ad altri paesi del mondo dove già si progettano le città del futuro in una logica “smart”.

A partire dalle metropoli, ben presto molte città diventeranno delle Smart City, cioè lasceranno alla tecnologia il compito di gestire tante mansioni: occuparsi della depurazione delle acque reflue, monitorare il funzionamento dell’acquedotto e regolare l’illuminazione pubblica. Ma ci sono certe funzioni che portano un maggiore carico di responsabilità come la gestione dei dati anagrafici e catastali, che se gestiti male potrebbero intaccare la privacy dei cittadini.

A garantire che certe informazioni riservate vengano manipolate in sicurezza sarà il cyber city analyst, una figura che dovrà conoscere la legislazione ma che sia soprattutto esperta in crittografia e capace di gestire quei sistemi basati sui generatori di numeri casuali: tecnologia ampiamente utilizzata dalle piattaforme di gioco online e che con essa garantiscono una totale imparzialità nel rispetto della legislazione vigente.

In generale, sono molte le figure professionali che il mercato ha già iniziato a richiedere e che potranno presto diventare un modo per unire una visione sostenibile del futuro a un’occupazione stimolante e ricca di soddisfazioni, anche economiche, per i lavoratori del futuro.

Uno dei temi più delicati, per città e regioni , è la gestione dei rifiuti. Ridurre gli sprechi e riutilizzare sono i nuovi mantra della modernità e in questa direzione guarda la figura dello zero-waste manager, un professionista nella gestione del ciclo della spazzatura, e delle tecniche di riciclo, con un occhio attento anche al modello dell’economia circolare. Le competenze richieste sono sia gestionali che tecniche con l’obiettivo d’integrare le tecnologie disponibili per sviluppare approcci adatti caso per caso, dalla grande metropoli ai piccoli paesini della provincia.

Un altro aspetto centrale, in una smart city orientata alla green economy, è quello dell’utilizzo dell’energia che già oggi è al centro di numerosi progetti volti a creare impianti sostenibili ed economicamente vantaggiosi. Le figure professionali ricercate sono numerose: dagli installatori di reti elettriche efficienti ai manovali esperti nell’uso di nuovi materiali a basso impatto ambientale, dai programmatori agricoli di filiera corta, per rilanciare l’economia locale, a chi installa impianti di condizionamento a basso consumo energetico. Vecchi mestieri ma con una nuova visione per porre un freno al cambiamento climatico e all’inquinamento.

Per chi abita in zone costiere, o dove comunque l’acqua è un bene prezioso, c’è poi la strada del tecnico dell’acqua, una figura professionale che si occupa del monitoraggio idrico per scoprire quali sostanze ci siano dentro le tubature e nei corsi d’acqua per consentire un accesso sicuro e a basso costo all’oro blu. E ancora, il grande tema dei trasporti con lo sviluppo della mobilità condivisa: dal bike sharing al car pooling che potrebbero garantire reddito e lavoro a tanti amanti dei motori ma pure delle biciclette.

Possibilità occupazionali nuove emergono anche in altri settori come quello della cultura (è il caso degli educatori ambientali per le giovani generazioni), la meccanica (con progettisti e operatori capaci di mantenere alti standard di produzione a fronte di un minore impatto ambientale) fino agli amanti dei computer e della tecnologia. Per loro, davvero, le possibilità non mancano, a partire dal ruolo di big data analyst, in grado di raccogliere e poi di analizzare i dati generati da tutti i sistemi (pubblici e privati) prodotti da una città o da un paese e di ricalibrarne consumi e modalità in una logica intelligente e “green”.

La rivoluzione delle smart cities e della green economy - che già rappresentano il 2,4% del Pil italiano - aprirà molte altre possibilità oggi ancora non completamente esperite. Certamente il futuro passa da qui: secondo il rapporto Smart&Green di Confcooperative e Censis, in Italia il settore genererà mezzo milione di nuovi posti di lavoro tra il 2019 e il 2023 tra green economy, salute e benessere, cultura, trasporti e urbanistica.

Numeri alla mano, si tratta del 20% del totale dei posti di lavoro che si stima verranno generati in Italia nei prossimi anni. Per questo, è fondamentale essere preparati alle richieste del mercato e costruire la propria carriera alla luce del futuro che avanza.

Condividi su:

Seguici su Facebook