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Riflessioni politiche

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Come gran parte dei cittadini, anche a me capita spesso di entrare in un qualsiasi locale pubblico e di rendermi conto delle numerose riviste, quotidiani e settimanali locali, sia essi di destra, di sinistra e di centro, che oramai vengono fatti stampare e circolare in migliaia di copie. Se poi volessimo considerare i vari siti e testate Internet locali, che ci informano quotidianamente su fatti e persone del nostro territorio, non possiamo certo affermare che manca informazione (le perplessità restano sulla "qualità" della stessa, ma qui si aprirebbe un ragionamento lungo, che mi piacerebbe affrontare in un'altra occasione). Io che mi ritengo un attento lettore, con la passione per la politica e a causa della mia formazione professionale, cerco sempre, tempo permettendo, di leggerli e 'navigarci' su tutti. Ultimamente uno di essi però mi ha colpito in modo particolare. Mi riferisco all'intervista fatta all'On. Arnaldo Mariotti, persona che ritengo competente e astuta, così da trarne alcuni spunti, che vorrei sottoporre ai lettori. Lo scenario che l'Onorevole fa, della politica italiana è quello giusto, quindi bisognerebbe che tutti, e ripeto TUTTI, accolgano a piene mani l'invito di "tornare a praticare la politica delle risposte generali e collettive e non quella diseducativa, personale e clientelare, dove i cittadini sono destinatari di diritti e non clienti ai quali promettere favori". Per poter far questo però, bisogna rinnovare la politica, tornare alla selezione (seria) della nuova classe dirigente, quale rappresentanza di interessi di categorie, di territori e di generazioni. Tutto questo si tramuta nel libero diritto dei cittadini, che poi sono anche elettori, di associarsi in partiti per partecipare democraticamente alla determinazione della politica e in altre parole alla elaborazione di proposte per soddisfare il bisogno della collettività. Rinnovare la politica significa che alla politica occorre il "giovane", l'entusiasmo, la determinazione. Questo non deve per forza significare "l'affossamento del vecchio", ma far si che le due generazioni viaggino in parallelo, dove all'una si affianchi l'altra, portando con se tutte le esperienze maturate negli anni. Bisogna tornare a questa politica, solo perché chi guida il Governo si chiama Silvio Berlusconi e solo perché le forze che lo sostengono sono di Destra? Io penso di no! Potremmo dire lo stesso del Governo precedente, dove il raggruppamento anti-berlusconiano messo in piedi da Prodi, si ruppe al primo ostacolo incontrato. Se poi sovrapponiamo i concetti espressi sulle realtà territoriali, dove parte di noi vive e lavora, ci accorgiamo ancor più di quanto si è "affamati" di Politica, quella con la P maiuscola. I "Gestori" (che sono anche dirigenti di partiti e che quindi dovrebbero applicare il vincolo del metodo democratico) della cosa pubblica, delle città di San Salvo, Vasto e Termoli, tutti prettamente del P.D., anche se in maniera diversa, hanno tenuto conto del voto dei cittadini? Giunte azzerate e ricomposte a fatica, capricci e capricciosi, soggetti politici nati dopo la consultazione elettorale, truffando cosi gli elettori e andando in barba ai simboli utilizzati, lobbies trasversali, che qualcuno definisce giustamente il P.T.C.E. (Partito Trasversale del Consenso Edilizio), ecc. ecc. ecc. San Salvo ne è il caso più rappresentativo! Nessuno ha intuito quali siano state le motivazioni dell'azzeramento della giunta, ma tutti ne hanno capito la ricomposizione. Usurpare con un azione arrogante un ruolo affidato a persone legittimamente scelte ed elette democraticamente dal popolo, senza nessun atto a sfavore delle stesse, è democratico? 977 cittadini (tanto sono i consensi ricevuti nella tornata elettorale del maggio 2007, da Cilli Luciano, Mariotti Giovanni e Menna Osvaldo, che sono i tre assessori defenestrati) hanno il loro sacrosanto diritto di rappresentanza all'interno del consiglio comunale o sono figli di nessuno? Ora che tutti gli amici e compagni (non inteso come comunisti o ex-comunisti) sono stati accontentati, che "tutte le pedine sono state sistemate al posto giusto" e che tutti sono seduti intorno al tavolo di Re Artù, si può calare il sipario. Riscopriamo la Politica vera, quella fatta dalla gente, dalla condivisione degli ideali, dalle passioni e dal calore umano, dove il rigore e la serietà politica abbiano la funzione di esaltare i valori e combattere le storture a cui ci si sta abituando. Perché tutto questo diventi realtà è necessario, tuttavia, l'impegno di tutti, soprattutto di quelli che dovranno esser pronti a tornare alla funzione di "umili frati dopo aver esercitato i ruoli di priori". San Salvo, li 30 luglio 2009 Sinistra e Libertà
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