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Trignina, innalzati i limiti di velocità. Turdò: Una vittoria contro gli autovelox imboscati

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Innalzati i limiti di velocità sulla fondovalle Ss 650: esulta il comitato Pro Trignina; masticano amaro, invece, i sindaci dei Comuni abituati a fare cassa con l’autovelox. Con l’ordinanza n. 57/2010 della direzione del Compartimento della viabilità per l’Abruzzo, a firma dell’Ingegner Mele, si stabilisce che «a partire dal 01/11/2010 sulla fondovalle Trigno vengano eliminati i limiti di velocità 50+70 km/h con ripristino a 90 km/h lungo il tratto compreso tra i Km 43+350 a 78+400 nei due sensi di marcia. Il divieto di 70 km permane solo ed unicamente dal bivio di Tufillo al bivio di Mafalda». Insomma, “Mele” indigeste per i sindaci dei comuni della vallata, in particolare quelli abruzzesi, che per anni hanno fatto incassi da record con l’autovelox, grazie ai limiti di velocità a 70 o addirittura a 50 km/h. Comprensibile la soddisfazione di Antonio Turdò, presidente di Pro Trignina, il comitato di cittadini nato proprio contro gli autovelox «imboscati» sulla Trignina. «Con questa ordinanza si volta pagina definitivamente. - commenta Turdò - Le istanze del comitato hanno trovato accoglienza in Prefettura, Polizia di Stato e Anas. I componenti del Pro Trignina ringraziano in special modo il Prefetto di Chieti, Vincenzo Greco, il comandante della Polizia Stradale, Santone, e il dirigente dell’Anas, l’ing. Mele. Un ringraziamento speciale alle migliaia di cittadini che in questi due anni hanno firmato la petizione popolare. Uno speciale encomio ai politici che ci hanno appoggiato pubblicamente, come il consigliere regionale Antonio Menna, il presidente della Commissione attività produttive della Regione Abruzzo, Nicola Argirò, il sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini, e di Roccavivara, il presidente della Provincia di Isernia, Mazzuto, il senatore Ulisse Di Giacomo ed il segretario regionale della Confesercenti Molise. Un riconoscimento ai giornalisti della Tv e della carta stampata, della radio, dei giornali on line, perché in questa battaglia ci hanno dato spazio e visibilità. Non abbasseremo la guardia nel processo penale che il Tribunale di Vasto sta istruendo e che ci vedrà costituiti come parte civile, - chiude il presidente Turdò - e a breve inizierà anche la procedura di denuncia alla Corte dei Conti del L’Aquila per peculato e danno erariale nei confronti dei comuni della vallata del Trigno. Il popolo vuole giustizia e legalità».
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