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Fabio Raspa presenta l'attestazione di esistenza in vita

La risposta dell'esponente di maggioranza a Sannino

a cura della redazione
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Allega l'attestazione di esistenza in vita per rispondere ai dubbi del consigliere di minoranza, Nicola Sannino. È Fabio Raspa che - dopo aver rassegnato le dimissioni da presidente della commissione Affari sociali, averle ritirate, aver contribuito alla nuova discussione di due punti all'ordine del giorno per aver abbandonato l'aula (sostando sotto il municipio) causando la decadenza del numero legale del consiglio comunale - adotta uno stile tra l'ironico e il grottesco per motivare la mancata convocazione della propria commissione.

Per Raspa non ci sarebbero sul tavolo questioni tali da richiedere la riunione degli Affari sociali se non per 'fini statistici'. Insomma, il dibattito politico sansalvese sfiora livelli  altissimi affrontando nel merito le questioni.

La risposta completa di Raspa
Il pacato e pratico Nicola Sannino, che ricordo aveva avuto nei miei confronti un profilo basso sulla vicenda delle mie dimissioni da presidente della Commissione Affari sociali, si preoccupa della mia esistenza in vita. Lo voglio rassicurare con un certificato comunale che attesta ad oggi non è stata inviata all’ufficio anagrafe alcuna comunicazione di decesso a nome Fabio Raspa. A parte gli scherzi avverto come la politica delle minoranze a San Salvo sia davvero poca cosa se discute ancora di questioni morte e sepolte come quelle delle mie dimissioni.
Voglio precisare, e mi meraviglia il fatto che un politico navigato come Sannino cada in questi errori, che le commissioni si riuniscono quando occorre per decidere questioni che poi devono approdare in Consiglio comunale. Riunirsi solo per fare statistica non serve a costruire o a decidere nulla di nuovo. Pertanto chi fa solo chiacchiere di strada per meravigliarsi della mancata convocazione della commissione che presiedo perde solo dell’inutile tempo che preferisco utilizzare per cose più concrete.
Sannino continua a scrivere che io abbia usato la vicenda delle dimissioni per “altri fini che nulla avevano a che vedere con la commissione dal lui presieduta”. Restituisco al mittente questa frase che dimostra non solo il basso livello del dibattito politico che utilizza, ma anche di non avere le idee chiare facendo dell’inutile demagogia. Non ho usato né utilizzerò la politica per altri fini. Forse ha dimenticato che in passato, a differenza di quanto accade oggi, la metodologia per l’assegnazione delle borse lavoro era molto personale quanto discutibile. Per questa ragione alimenta il sospetto? Si deve rendere conto che i tempi sono cambiati e la vecchia politica non è cosa che mi appartiene.

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