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Appuntamento con lo sport: l'Asd 'Il comunale San Salvo'

Questa settimana entriamo nel bocciodromo comunale

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Nel giovedì degli sport sansalvesi ci accostiamo ad una struttura che esiste da diversi anni ma che, ai più, è del tutto sconosciuta: il bocciodromo comunale di via Alessandrini. All’interno di questa costruzione si allena, tra gli altri amatori, la squadra di bocce della nostra città che, come vedremo, porta in giro per l’Italia il nome di San Salvo. Per conoscere questo sport abbiamo parlato con il presidente dell’Asd Il comunale, Luigino Ramundo e con il presidente provinciale della federazione italiana Patrice Bianchi.

L’intervista

Cominciamo dalle origini: quando è nata la società ma soprattutto quando vi siete avvicinati voi a questa disciplina?
La società nasce nel 1978 e dopo qualche hanno ha subito una scissione dando vita all’allora bocciofila San Vitale. Tale situazione dura davvero poco, siamo nell’ordine di qualche anno, giacché tutto è poi riconfluito nel ‘comunale’ - ci spiega Patrice - All’opposto per quanto riguarda noi possiamo dirti che Luigino è presidente, ma non atleta da circa tre anni a questa parte mentre io ho cominciato a giocare nei primi anni novanta in provincia di Frosinone. In seguito, per motivi legati al mio lavoro, ho abbandonato un po’ la disciplina sino al mio arrivo qui a San Salvo. Per caso ho conosciuto questa struttura e ho colto l’occasione per poter continuare a coltivare questa mia passione.

Quindi questa è una realtà che esiste da quasi un quarantennio. I vostri numeri, a livello di iscrizioni, come sono attualmente?
Il numero dei nostri soci si aggira intorno ai 160. A questi vanno aggiunti altri 50 ragazzi disabili che giocano qui aiutati da diverse associazioni; facendo un rapido calcolo arriviamo a circa 210 utenti. Inoltre, al contrario di quanto si potrebbe pensare, abbiamo anche un settore giovanile di ragazzi minorenni, in questo gruppo il più piccolo ha dodici anni mentre il più grande è vicino alla maggior età.
Il problema del settore giovanile è insito tutto nella difficoltà di accattivare i ragazzi e di farli avvicinare a questa disciplina, visto che cominciano a giocare solo se altri familiari sono già coinvolti dal bocciodromo. Probabilmente tutto dovrebbe partire anche dalla federazione italiana che dovrebbe cercare di portare le bocce nelle scuole. Purtroppo però chiunque può notare che gli sport minori non vengono pubblicizzati a favore di altri molto più conosciuti. Per perseguire questa idea di avvicinamento noi stessi abbiamo provato a prendere contatti con l’Istituto 'Salvo D’Aquisto' ma ancora senza nessuna risposta.

Questa scarsa pubblicità può essere dovuta anche ad un problema di tipo economico?
Sicuramente. Considera che è praticamente impossibile vivere di questo sport, i pochi che ci riescono, parliamo di quattro o cinque giocatori, fanno parte dei trentadue migliori giocatori italiani che non a caso fanno parte della nazionale. Vien da sé che vista questa situazione il giocatore dilettante ma anche il professionista gioca quasi esclusivamente per passione, quindi lo scarso rientro economico non fa che favorire altri sport.

Da quanto ho capito voi prendete parte anche ad un campionato italiano, mi spieghi come funziona?
Esattamente, noi partecipiamo al campionato nazionale di serie C, riservato solo a giocatori di categoria A. La nostra squadra si chiama Phoenix San Salvo e abbiamo sette giocatori ‘abilitati’ a prendere parte al campionato nazionale. La competizione è divisa in gironi composti da quattro squadre l’uno, non a caso il 31 gennaio prossimo andremo a giocare la prima partita di ritorno contro la Ambrosino Grem di Nola. Oltre a noi e la Ambrosino Grem il nostro girone ci ha portato a scontrarci con la Domeccanica Selva (Teramo) che è la prima in classifica e La Pineta (Avezzano).

Quindi oltre alla passione, una certa soddisfazione la trovate anche nel partecipare e magari vincere qualche competizione. Quali sono i vostri ultimi risultati importanti?
Fortunatamente i risultati non mancano e, partendo dal settore giovanile, posso dirti che due anni fa abbiamo avuto due campioni nazionali allievi: Luigi Di Spalatro e Rossano Colanero. Se invece consideriamo il resto della squadra io stesso mi sono aggiudicato, nel 2013, la gara nazionale in notturna organizzata proprio qui a San Salvo e il titolo nazionale per le competizioni riservate all’arma dei Carabinieri. A proposito di gare in notturna, ti anticipo che ad aprile ne organizzeremo un’altra proprio in questa struttura mentre nell’agosto prossimo avremo l’occasione di ospitare i giocatori di categoria A1 che verranno prima divisi nelle tredici bocciofile della provincia e solo nella fase finale, chi ha superato la fase a gironi, verrà a disputare la finale a San Salvo.

Abbiamo accennato a partite a gironi e fasi finali, ma come si articola una competizione di bocce? E le serie di giocatori come sono organizzate?
Procediamo con ordine, per quel che riguarda le partite queste sono ‘secche’, vale a dire che il primo dei giocatori che totalizza 12 punti vince. Non è prevista la possibilità di allungare il gioco con i vantaggi, infatti anche se i due giocatori dovessero arrivare sull’undici pari vincerebbe il primo che conquista il dodicesimo punto. Inoltre non si gioca solo il singolo ma ci sono competizioni per la coppia e la terna. Anche in questo caso è necessario precisare che sia nell’individuale che nella coppia ogni squadra ha a disposizione 4 bocce in totale mentre nella terna se ne hanno a disposizione sei. Per questo motivo sia nelle competizioni di coppia che di terna ogni giocatore ha la possibilità di lanciare solo due bocce mentre solo nell’individuale il giocatore ne lancia quattro. Inoltre un’altra distinzione tra i vari giocatori è costituita dalle capacità di ognuno, visto che esistono gli accostatori e i bocciatori. Il nome stesso indica il ruolo ricoperto all’interno della squadra. Invece per quanto riguarda le serie, la più bassa è la D poi si sale vincendo partite e quindi ottenendo punteggi elevanti sino alla serie A o A1.

Abbiamo capito che ogni partita è a risultato ‘secco’. Ma come comincia e come viene giocata praticamente?
Tutto comincia con il posizionamento del boccino da parte dell’arbitro in un punto preciso della pista. Dopo di che il gioco prende avvio ma le partite non sono tutte uguali visto che si può giocare in base a tre diverse specialità. Esistono infatti le modalità Raffa, Petanque e Volo. Nel caso della raffa la boccia deve scivolare sulla pista, ma una volta lanciata, non può toccare il suolo prima dei 9 metri e deve colpire la boccia che si dichiara prima del tiro stesso. Al contrario per quel che riguarda il volo, la sfera deve cadere in un raggio massimo di 40 cm sempre dalla boccia dichiarata; nel caso in cui questa non venga colpita c’è un vantaggio che l’avversario può decidere se accettare o meno. Nel caso in cui non venga accettato tale vantaggio le bocce tornano nelle posizioni di partenza e quella lanciata viene annullata e messa fuori dal gioco. Dimenticavo che non è possibile fare sponde di nessun tipo per avvicinarsi al boccino. In caso contrario il tiro è nullo.

Quindi le regole sono moltissime e complesse ma hai parlato anche di dichiarare la boccia da colpire. A questo punto vorrei sapere quali sono le doti del praticante di questa disciplina?
Sicuramente il fattore psicologico è fondamentale quindi la capacità di concentrazione la fa da padrone. Non è trascurabile anche la capacità di adattamento ai diversi campi, perché le piste e le strutture non sono mai tutte uguali. Infine anche la preparazione fisica è necessaria visto che le manifestazioni possono protrarsi fino a 12 ore.

Di cosa sono fatte, dal punto di vista tecnico, le bocce, le scarpe e le piste?
Le bocce sono di una plastica particolare e le misure variano dai 104 ai 109 mm, mentre il peso varia tra i 0,89 e i 0,98 kg. Non ci sono limiti di età o categoria per usare l’uno o l’altro peso, tutto dipende dalle capacità e dalle sensazioni del giocatore. L’unico vincolo obbligatorio esiste per partecipare al campionato di serie in cui si prevede una circonferenza minima di 107 mm ed un peso minimo di 0,92 kg. Forse il costo non è così accessibile visto che un set di quattro bocce può costare tra i cento e i centottanta euro.
La pista invece è sintetica e ricoperta da un leggerissimo strato di sabbia e la lunghezza può variare dai 25 ai 28 m; solo in alcuni casi il materiale di copertura è di maiolica. Nella nostra bocciofila ci sono quattro piste da 26 m ognuna. Le scarpe, infine, sono simili a quelle da ginnastica ma non devono lasciare impronte sulla pista quindi hanno una suola particolare.

Chi volesse cominciare a giocare con voi come può fare?
Basta passare qui ogni pomeriggio, qualcuno di noi c’è sempre. Dopo di che si fa la tessera con relativa assicurazione e si comincia a giocare senza problemi. 

FOTO DI EMANUELE PERRINA MUX


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